Partono i percorsi INDIRE di specializzazione sul sostegno: calendari disumani

I percorsi INDIRE riservati ai docenti che avevano maturato almeno tre anni di insegnamento su posto di sostegno partono dal 1° agosto con molti problemi di piattaforma (che ha impedito lo svolgimento delle lezioni del 31 luglio) e con un calendario di lezioni articolato per dieci ore di lezioni giornaliere per l’intero mese di agosto. I Cobas Scuola di Cagliari hanno inviato una nota critica in cui chiedono una revisione globale del calendario delle lezioni che si presenta come umanamente impossibile da seguire, oltre che didatticamente inqualificabile.

All’Istituto INDIRE

indire@pec.it

E p.c. alla Direzione Generale Personale Scolastico

dgpersonalescuola@postacert.istruzione.it

Oggetto: problemi di gestione dei percorsi online di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità previsti dal D.L. 71/2024, art. 6

Sul corso online di specializzazione per le attività di sostegno previsto dal D.L. 71/2024, rivolto ai docenti cosiddetti triennalisti, che sarebbe dovuto iniziare in data odierna alle ore 9,00, si formulano alcune osservazioni.

Il corso è partito decisamente male, per mancanza di comunicazioni chiare, e fornite con grande ritardo, per i problemi tecnici di collegamento online, ma soprattutto per il calendario comunicato soltanto qualche giorno fa, pochi giorni prima dell’avvio annunciato.

Mentre scriviamo, i corsisti hanno ricevuto e letto prima un comunicato di sospensione del corso, poi un ulteriore rinvio alle ore 13,30, infine un’ulteriore comunicazione di rinvio a domani dell’inizio del corso.

Tutte queste procedure farraginose e queste comunicazioni, soprattutto in ordine al calendario, hanno generato nei partecipanti sentimenti di ansia, sconforto, delusione, rabbia. Non si capisce come tali problemi possano non interessare chi organizza il corso.

Augurandoci che si possano risolvere problemi tecnici di connessione e che il corso possa essere avviato realmente, non possiamo esimerci da alcune considerazioni critiche.

Il calendario delle lezioni comunicato prevede nei giorni feriali un impegno di dieci ore di lezione (dalle 9,00 alle 13,00, e dalle 14,00 alle 20,00) con un’ora di pausa (13-14). In primis non possiamo che constatare amaramente, pur non stupendoci più di nulla, che un orario del genere manifesta in modo inconfutabile che l’aspetto didattico non è stato nemmeno minimamente preso in considerazione. Nessun essere umano può prestare attenzione a tante ore di lezione, tanto più se si svolgono online e non in presenza. E quando potrebbero studiare i partecipanti per assimilare e far propri i contenuti delle lezioni? Appare spontanea una considerazione di natura pedagogica: si vuole dare un esempio di attività didattica a persone che dovrebbero poi riportare questi modelli nei contesti didattici in cui operano? Non ci appare possibile nemmeno ipotizzarlo. E allora perché si è previsto e si vuole imporre ai partecipanti un calendario di lezioni che umanamente non si può seguire? Su quali presupposti antropologici e pedagogici è stato organizzato il corso di specializzazione?

Viene spontaneo ipotizzare che chi impone un simile calendario, con un orario di dieci ore di lezione, non abbia il minimo interesse per i processi di apprendimento. Il paradosso evidente è che si tratta di un corso per insegnanti per formarli a migliorare l’apprendimento dei propri allievi.

Questa constatazione, che non è personale, ma universale, squalifica immediatamente la natura del corso, e ciò indipendentemente dai contenuti proposti e dalla qualità dei relatori e dei docenti.

In secondo luogo, in un programma di lezioni online che obbligano i partecipanti a stare davanti al computer per quattro ore di seguito la mattina e addirittura sei la sera, quando sarebbero previste le pause di quindici minuti indicate come obbligatorie dal D. Lgs. 81/2008?

Ma ci preme sottolineare un altro punto fondamentale: sottoporre un simile programma didattico e un simile impegno a delle persone (non solo dei docenti), significa impedire oggettivamente loro di svolgere le attività quotidiane necessarie alla sopravvivenza e alla conduzione di una vita normale, o presupporre che abbiano dei servi al loro seguito che procurano loro quanto necessario al vivere quotidiano: quando sarebbe possibile fare la spesa? Quando lavarsi? Quando cucinare, quando pulire la casa e rimettere in ordine? E quando studiare per assimilare quanto comunicato dai docenti? O si presuppone che i docenti abbiano un reddito tale da potersi permettere il lusso di avere al proprio servizio uno stuolo di persone che svolgano al loro posto le funzioni essenziali del vivere quotidiano?

Qui non si tratta di una considerazione pedagogica o didattica, ma vitale: un simile programma è contrario ai principi elementari della vita quotidiana, e quindi impossibile da seguire. Molti partecipanti hanno la sensazione di un vero e proprio esproprio del tempo vitale. E alcuni vorrebbero abbandonare il corso per farne un altro più affidabile. E già il fatto che oggi non sia stato rispettato il calendario comunicato, riapre il diritto di recesso da parte di chi ha impegnato una giornata per un corso comunicato formalmente sul sito dell’Istituto INDIRE, e che reclama la restituzione della quota della tassa di iscrizione già pagata.

Ciò premesso, chiediamo di rivedere radicalmente il calendario del percorso di specializzazione in oggetto, rimodulando l’orario in modo che preveda la possibilità concreta di partecipare e di apprendere, di continuare a vivere normalmente, e di permettere di esercitare il diritto di recesso ai partecipanti che lo chiederanno, con la restituzione dell’intera somma finora versate all’Istituto.

Cagliari, 31 luglio 2025

Per i Cobas Scuola

Andrea Degiorgi

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