Il 28 aprile, sa Die de sa Sardigna, come Cobas Scuola Cagliari, insieme ai coordinamenti dei docenti precari: ESP – Educazione senza prezzo, Precari sardi in cattedra, Coordinamento docenti idonei esclusi, abbiamo fatto un presidio davanti all’ufficio scolastico regionale a Cagliari, durante il quale si è svolta un’assemblea su temi di lunga durata e problemi attuali del lavoro precario nella scuola:
a) la richiesta del doppio canale di immissione in ruolo;
b) le nuove regole concorsuali, che hanno abrogato il valore abilitante degli ultimi concorsi, violato ogni regola di trasparenza, e bloccato lo scorrimento delle graduatorie;
c) il mercimonio dei titoli, compresi quelli abilitanti: oggi molti titoli culturali si comprano;
d) la nuova norma che permette di confermare i docenti di sostegno su richiesta delle famiglie;
e) le procedure di nomine online delle supplenze;
f) la gestione irrazionale dei permessi di studio.
Una delegazione di quattro persone è stata ricevuta dal Direttore scolastico regionale, accompagnato da altri dirigenti dell’ufficio. Con loro abbiamo messo all’ordine del giorno gli stessi problemi: la stabilizzazione dei precari, le nomine da GPS, le procedure concorsuali, i titoli a pagamento, i percorsi abilitanti, i permessi di studio.
Il Dottor Feliziani ha chiesto di evitare ogni discussione che avesse un respiro politico, per riportare i problemi agli aspetti amministrativi di competenza della direzione scolastica, ma nel corso della discussione inevitabilmente si sono espressi diversi giudizi sulla situazione. Consapevoli che le questioni in campo dipendono da scelte politiche dei governi, abbiamo messo in luce che le nuove norme che hanno abrogato il valore abilitante dei concorsi e hanno introdotto i percorsi abilitanti a pagamento non hanno migliorato la qualità della formazione dei docenti, per unanime e costante giudizio di chiunque abbia frequentato questi percorsi. Si è convenuto che il sistema di reclutamento attraverso le SSIS era migliore. E così il precedente sistema dei concorsi.
Alla nostra richiesta di avere una trasparenza delle graduatorie degli idonei ai concorsi, i responsabili dell’ufficio scolastico hanno ribadito che si devono adeguare alle nuove norme stabilite, a tutela della privacy. Per la direzione scolastica regionale l’assenza di trasparenza nei concorsi comporta un lavoro aggiuntivo notevole, viste le continue richieste di accesso agli atti e accesso civico. E però i tribunali hanno respinto molti ricorsi volti a ottenere la trasparenza.
Il responsabile regionale delle procedure concorsuali ci ha rivelato un particolare inquietante: le graduatorie dei concorsi degli idonei non sono visibili nemmeno agli uffici scolastici. In caso di surroga, per via di una rinuncia, il sistema ministeriale online genera il nominativo dei vincitori. La graduatoria che vede l’ufficio è quella dei soli vincitori di concorso che viene pubblicata.
Abbiamo osservato che questo sistema non trasparente, inventato dal ministero, non permette nemmeno agli uffici di dare conto della correttezza delle nomine. E a noi questo appare distopico …
Sullo scorrimento delle graduatorie concorsuali, ai fini di un’immissione in ruolo degli idonei finora esclusi,introdotta dal D.L. 45/2025 del 7 aprile, si è convenuto che occorrerà aspettare la conversione in legge per comprendere quali saranno le regole e le procedure precise. Attualmente le norme appaiono ancora ambigue, perché si parla di graduatorie regionali rinnovabili annualmente, ma non è chiarito chi si potrà inserire.
Per quanto riguarda le nomine di supplenza, alle nostre osservazioni critiche sul sistema di nomine online governato dall’algoritmo, che genera ingiustizie ed esclusioni, i responsabili dell’ufficio hanno osservato che, a quanto risulta a loro, tale sistema online non sarà modificato: non è in discussione un ritorno alle nomine in presenza.
Il direttore scolastico ha criticato i docenti che rinunciano alle nomine, perché la mancata accettazione dell’incarico costringe alla ripetizione delle nomine, portando via il posto ad altri docenti che ne avrebbero avuto diritto.
Noi abbiamo osservato che il sistema di nomine online potrebbe essere facilmente riformato in modo da consentire di ripescare gli esclusi dai primi turni di nomina senza che questo ripescaggio comporti oneri o lavoro aggiuntivo per l’amministrazione. La norma che vieta il rifacimento delle operazioni aveva un senso pratico per gli uffici con le nomine in presenza, mentre non trova una giustificazione con il sistema di nomine online. L’ufficio non dovrebbe lavorare di più se l’algoritmo riprendesse le nomine dall’alto.
Sui permessi di studio abbiamo osservato che sono organizzati in modo non razionale: sono autorizzati ad anno solare, e non per anno scolastico/accademico come i corsi da frequentare, e alcuni corsi sono autorizzati con grande ritardo, come è successo quest’anno con i percorsi abilitanti. Il ministero dell’istruzione e il ministero dell’Università spesso sembrano non coordinarsi. Il risultato è che un gran numero di docenti resta escluso. E c’è chi, per frequentare i percorsi, ha dovuto chiedere aspettativa non retribuita.
Il responsabile regionale dei permessi di studio ha replicato che l’Ufficio scolastico regionale è intervenuto per coordinare i quattro uffici provinciali, che hanno autorizzato nuovi permessi di studio in coincidenza con l’inizio dei nuovi percorsi abilitanti, e l’Ufficio si è adoperato per fare quanto in suo potere per intervenire nelle situazioni problematiche a favore dei docenti esclusi dai percorsi abilitanti e dai permessi di studio.
A fine mattinata al presidio è stato proposto di coinvolgere nei problemi attuali della scuola anche i consiglieri regionali sardi.
